giovedì 28 novembre 2019

#12 I materiali della cosa


I materiali del campanaccio sono variati nel tempo seguendo lo sviluppo della tecnica di produzione degli oggetti.
In precedenza venivano prodotti a mano partendo da una lamiera di ferro battuto, che veniva "piegata su se stessa con martello ed incudine, fino ad ottenere la classica forma.


 Venivano infine apportate le ultime modifiche per ottenere il suono voluto dall'allevatore

fonti:
https://youtu.be/swvFoTHcPE4


La produzione moderna artigianale, ormai poco diffusa, segue lo stesso procedimento, tagliando una lamina quadrata, rettangolare o circolare, di vari spessori, che viene modellata.
Si noti inoltre la somiglianza fra la lavorazione di artigiani sardi e indiani.


quella industriale invece, produce in serie le lamine, che vengono poi piegate e saldate.


#11 La tassonomia della cosa


il campanaccio è un oggetto  metallico, formato da una struttura esterna a forma di tronco di piramide o ovoidale, in cui è inserito un batacchio, che urtando la lamina esterna, genera un suono acuto.
Viene utilizzato sia in ambito pastorizio che in ambito musicale.


una possibile tassonomia degli strumenti musicali
Dal punto di vista musicale è classificato come strumento a percussione diretta idiofono, e cioè il suono viene generato dalla vibrazione del corpo stesso.
Inoltre è definito a suono indeterminato in quanto non si può scegliere la nota prodotta.







Il campanaccio è uno strumento la cui evoluzione è stata molto minore rispetto alla maggioranza degli oggetti che usiamo oggi.
Questo discorso vale soprattuto per la forma. Le principali differenze risiedono nella diversa lavorazione, quelli più antichi, fatti a mano, hanno forme meno standardizzate e raffinate, mentre i materiali sono variati assieme al progresso dell'industria metallurgica, infatti il metallo ha preso il posto di bronzo e ferro battuto.
campanaccio usato da tribu Masai
moderno campanaccio



giovedì 14 novembre 2019

#9 I nomi della cosa


       il campanaccio in altre lingue e dialetti:
     
        cowbell, goat bell  inglese
     
        cencerro Spagnolo

        Kuhglocke  Germania

        Clochette  Francia

        جرس (jaras)  Arabo
       
         牛铃 (niu ling)  Cinese

        bondzon Piemonte

bronza Trentino Alto Adige

campanàz Emilia Romagna

ciòcca Milano
     
        Ciòca    Bergamo 

sampogn Friuli Venezia Giulia

        squilla, schilla Corsica

tintinnu, rulloni Sardegna

       ciòcch   Canton Ticino

      campanozz  Mantova,Lombardia

      brunza, sampugn   Sondrio, Lombardia

#8 La cosa


Il protagonista di questo blog sarà da ora in poi il campanaccio.
Ho scelto questo oggetto per il forte potere simbolico ed evocativo che possiede, al rimando a scenari montani, agresti.

Da un punto di vista più ampio il campanaccio, in particolare in contrapposizione al luogo scelto, Sestriere, e al frenetico sviluppo urbano che lo ha interessato, simboleggia la progressiva scomparsa della vita contadina, sempre più fuori tempo.

mercoledì 13 novembre 2019

#7 Un film


Sestriere è stata sfondo di due dei primi "cinepanettoni" della storia, "é l'amor che mi rovina" di Mario Soldati "1951", e Slalom di  Luciano Salce (1965) a cui prende parte anche Vittorio Gassman.

In é l'amor che mi rovina" la vicenda vede il giovane Walter che, invaghitosi di Clara, maestra di sci, accetta l'incarico di alcune spie, che consiste nel portare uno strano anello ad un'altrettanto misteriosa contessa al Sestrire, con la speranza di incontrare qui la donna di cui si è innamorato.
Da qui nascono avventure ed equivoci, con il colle sullo sfondo, che si concluderanno con un lieto fine.

#6 Il nome del luogo

Non c'è ancora chiarezza sull'origine del toponimo "Sestriere", tuttavia si pensa che derivi da "Petra sextiera", cioè sesta pietra (6 miglia), indicando l'unità di misura romana che indicava la distanza dalla città più vicina, cioè Torino.






fonti:https://www.comune.sestriere.to.it/it-it/vivere-il-comune/storia

#5 Il mito

Seppure un comune molto recente, le montagne che circondano Sestriere sono intrise di storia e di miti nati dalla cultura popolare delle valli circostanti, spesso più misteriosa e complessa di quanto si possa pensare.

Uno di questi miti ha luogo sul Colle dell'Assietta, e vede protagonisti un gruppo di soldati Francesi, durante la guerra fra l'esercito francese e quello piemontese.
Questi, scandendo con rulli di tamburo i loro passi, si avventurarono fra i sentieri del monte, e proprio fra questi percorsi trovarono la morte, calpestando una mina.
Morirono tutti, tranne il capitano, che fu fermato da un pastore del luogo, che sapendo della mina (anche se in precedenza non aveva fermato gli altri componenti del gruppo) pentendosi, cerco di impedire l'incidente.
Da quel momente di notte si sente un incessante suono di tamburi, finché un giorno il capitano, come sentisse il richiamo dei suoi soldati, si avventurò di nuovo in quei sentiere nonostante l'impervio clima e la molta neve.
Una valanga lo travolse, e non si sentì mai più rumore di tamburi.


tratto da:da "Leggende e tradizioni del Pinerolese" di Diego Priolo e Gian Vittorio Avondoda ".

#33 La sintesi finale

La conclusione di questo blog mi porta ad osservare in modo analitico e riepilogativo questa esperienza. Personalmente la scelta del luogo...